Quasi 800 grandi incendi registrati in Europa nel 2016

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Davide Del Papa, Carlo Palermo

Lo scorso 7 Agosto, il satellite europeo Sentinel–2 ha catturato le immagini di un vasto incendio in corso all’Isola d’Elba.

Elba

Contains modified Copernicus Sentinel data 2016 - composite: SWIR(12–8–4) + RGB(4–3–2).

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Un conto degli incendi boschivi: estate 2016

Incendi boschivi per nazione e classe di dimensione¹:

Unknow Small Medium Large Major Total
Italy 87 47 63 10 8 215
France 7 49 46 11 6 119
Turkey 19 44 28 8 0 99
Portugal 84 1 1 4 3 93
Greece 49 9 16 4 5 83
Bulgaria 11 11 24 6 5 57
Croatia 5 5 9 3 0 22
Sweden 0 11 9 1 0 21
Spain 4 0 2 3 9 18
Cyprus 1 8 6 1 1 17
Germany 0 4 2 0 0 6
Morocco 1 0 3 2 0 6
Algeria 0 1 4 1 0 6
Bosnia & Herzegovina 1 1 1 0 1 4
Slovenia 1 0 2 1 0 4
Romania 1 0 1 1 0 3
Austria 0 1 2 0 0 3
Estonia 0 0 3 0 0 3
Moldova 0 0 2 0 0 2
Slovakia 0 0 2 0 0 2
Tunisia 0 1 1 0 0 2
Israel 2 0 0 0 0 2
Jordan 0 1 0 0 0 1
Ukraine 0 0 1 0 0 1
Czech Republic 0 0 1 0 0 1
Total 273 194 229 56 38 790
Elaborazione su dati EFFIS Firenews: 1 Aprile - 12 ottobre 2016.

L’EFFIS (European Forest Fire Information System, ovvero il sistema informativo europeo sugli incendi boschivi) mantiene i dati pubblici sulla localizzazione, la classe e l’entità dei focolai che devastano la superficie verde europea e di altri paesi dell’area mediterranea.

Attraverso il servizio Firenews l’EFFIS ha raccolto notizie relative a 790 incendi, che complessivamente hanno mandato in fumo decine di migliaia di ettari di foresta nel periodo tra il 1 Aprile e il 12 Ottobre di quest’anno. Tra i paesi più colpiti ci sono Spagna, Italia, Grecia, Bulgaria, Francia, Portogallo, Turchia e Bosnia-Erzegovina e Cipro.

Le statistiche per paese e classe di incendio mostrano che vi sono alcuni paesi dove pochi grandi incendi hanno causato ingenti perdite di patrimonio verde, mentre in altri paesi vi sono stati molti piccoli e medi incendi dispersi sul territorio nazionale.

Elba Isola d’Elba, 7 Agosto 2016 - Contains modified Copernicus Sentinel data 2016

Per capire le cause di un incendio occorre ricordare che il fuoco ha bisogno di tre fattori per verificarsi: combustibile, comburente ed innesco. In una zona forestale, ovviamente, il combustibile non manca, come neppure il comburente, l’ossigeno, che è abbondantemente rilasciato nell’aria dagli stessi alberi durante il giorno, come prodotto di scarto della fotosintesi. Inoltre, durante l’anno ci possono essere cause accessorie che favoriscano un incendio, alcune aumentando l’infiammabilità del combustibile, altre aumentando la quantità di comburente. Durante periodi di siccità le cortecce degli alberi sono più infiammabili, mentre il sottobosco arriva ad essere a volte completamente secco, favorendo fuochi di paglia proprio alla base dei tronchi degli alberi. Un forte vento, o anche la brezza della mattina o della sera possono facilitare lo svilupparsi di un incendio boschivo aumentando la disponibilità dell’aria. Le correnti d’aria facilitano inoltre il propagarsi delle fiamme; quando il fuoco ha raggiunto la cima degli alberi infatti, tende a propagarsi grazie alla dispersione di ceneri calde e tizzoni ardenti provocate dalle correnti d’aria che portano via rametti bruciati, depositandoli sulle chiome o alle basi di piante circostanti. Nonostante le condizioni climatiche possano favorire la formazione o il propagarsi di un incendio forestale, per quanto riguarda la causa scatenante l’innesco è da considerarsi comunque come il fattore determinante.

¹Classe di incendio: Ettari bruciati

  • Small: < 11
  • Medium: 11 – 100
  • Large: 101 – 500
  • Major: > 500

Un caso esemplare: incendi boschivi a Marsiglia, Francia

Marseille Contains modified Copernicus Sentinel data 2016 - composite: ( NDVI[2016/07/24] - NDVI[2016/08/13] ) + RGB(4–3–2)

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Marseille Contains modified Copernicus Sentinel data 2016 - composite: SWIR(12–8–4) + RGB(4–3–2)

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Le immagini satellitari catturate dal Sentinel–2 mostrano gli effetti degli incendi boschivi che hanno colpito l’area dell’entroterra marsigliese i primi giorni di agosto, nel dipartimento di Bouches-du-Rhône, nel sud est della Francia. La prima immagine, è stata ottenuta calcolando la differenza fra due immagini NDVI della zona. L’incendio, scoppiato a Rognac e dilagato fin quasi la città di Vitrolles ha distrutto 350 ettari di terreno, dei quali più di 250 erano di macchia mediterranea, lasciando 33 persone ferite e 25 proprietà distrutte. L’incendio nel marsigliese è stato favorito dalla grande siccità che ha colpito specialmente il sud della Francia dall’inizio dell’estate 2016. Il dipartimento forestale francese, seguendo le direttive EFFIS, usa una scala da 1 a 6 per classificare le aree a possibile rischio di incendio: l’11 agosto nove aree su dodici del dipartimento di Bouches-du-Rhône erano state classificate di livello 4, mentre le rimanenti 3 di livello 5. Nonostante la grande allerta, un incendio boschivo è difficilmente controllabile, infatti in condizioni favorevoli le fiamme possono propagarsi in una foresta avanzando anche 20 o 30 metri al minuto; di fatto, l’incendio dell’entroterra marsigliese è stato favorito sia da un periodo di prolungata siccità che da un forte vento di Mistral che soffiava fino quasi alle porte di Marsiglia con raffiche che sfioravano i 100 km/h.


Gli effetti di uno degli incendi che hanno interessato la zona di Marsiglia:

Marseille detail Contains modified Copernicus Sentinel data 2016
Marseille detail Contains modified Copernicus Sentinel data 2016